Claudio e Franco Pasciutti 3° e 4° al Campionato Italiano Elite a Palermo

Ottima prova dei giocatori del C.D. Novarese ai campionati italiani Elite, disputati a Palermo dal 1° al 4 settembre.

Claudio Pasciutti con 10,93 si è classificato terzo alle spalle di Francesco Gitto di Cosenza e Attilio Di Pasquale di Roma, vincitori a pari merito con 13 punti. Franco Pasciutti si è classificato quarto con 10,87 davanti a Candoni, Furnò, Moschetti e Mazzilli, tutti arrivati a 10 punti. Con 8 punti, Francesco Militello si è classificato 14°.

 

Campionato Elite

Gli Elite non hanno voluto essere da meno dei campioni dell’Assoluto, e a Palermo hanno sfornato non uno, ma due nuovi campioni. Sono, in ordine alfabetico (o, se volete, di anzianità), Attilio Di Pasquale e Francesco Gitto. Nomi “nuovi” per il campionato italiano, ma già ben noti ad amici e avversari, tanto che erano indicati tra i principali favoriti.

Attilio Di Pasquale, romano, 56 anni, commerciante, si definisce modestamente un “appassionato che vuole diventare maestro di dama italiana”, in realtà è una specie di enciclopedia vivente di cultura damistica. Della dama si è innamorato trent’anni fa, l’ha lasciata da parte per un bel po’ di tempo, finché la passione è riesplosa. Per lei è diventato il mitico Giochiland, che una sera sì e l'altra pure le canta una serenata su Vog (dove ha all’attivo tremila partite). Con Mimmo Alioto si è occupato della realizzazione, costruzione e ottimizzazione del database italiano di Sage 9, dove ha condensato trent’anni di ricerche, 60.000 linee di gioco, tre milioni di posizioni, tremila finali. Aveva trascurato un po’ le gare, ma da un paio d’anni ci ha ripreso gusto e prima di questo campionato aveva già vinto a Terracina nel gruppo Elite.

L’altro vincitore, Francesco Gitto, è di Cosenza, ha solo 14 anni ed è dunque il più giovane campione di sempre nella seconda serie. Spera di diventare anche il più giovane maestro della storia, forse quando leggerete queste righe ci sarà già riuscito. Tranquillo, modesto, “sembrerebbe un ragazzino inoffensivo”, ha detto di lui Di Pasquale, è in realtà un giocatore molto maturo e preparato, ha un’ottima analisi e determinazione da vendere. Non a caso veniva da tre vittorie in gare nazionali, imbattuto da 32 partite. Se continuerà così, può davvero diventare il nuovo Borghetti o il nuovo Fero (calabrese come lui), come molti gli pronosticano. A meno che si converta anche lui, come tanti giovani, alle cento caselle o che, con gli ingaggi miliardari che girano nel nostro ambiente, si monti la testa...

Personaggi così, che a colazione parlano di Volpicelli (e non di Roozenburg…) e prima di cena della Denny con doppio baratto, hanno dato una bella scossa a un campionato Elite in cui spesso si ritrovavano le stesse facce (non proprio di primo pelo). I comuni mortali sono rimasti a rispettosa distanza a lottare per il terzo posto, con arrivo in gruppo (dopo l'immancabile serie di alti e bassi, di regali fatti e ricevuti) di due ex campioni Elite degli anni scorsi (i piemontesi Claudio e Franco Pasciutti), dell’ancor giovane consigliere federale Andrea Candoni, di due solidi e promettenti esponenti della riemergente dama siciliana (Francesco Furnò e Corrado Moschetti), dell’inossidabile (e imbattuto) Gaetano Mazzilli.

Una conclusione annunciata, dunque? Al contrario, un torneo, e un epilogo, più che mai ricco di suspense. E la lotteria del quoziente per una volta ha portato a un verdetto salomonico, perché tutti e due meritavano di vincere: Francesco è stato sempre in testa fin dall'inizio, si è trovato alle corde in un paio di occasioni, ma è riuscito a venirne fuori. Attilio è sempre stato all'inseguimento, mai veramente in difficoltà, anzi si è come dimenticato di vincere un paio di finali favorevoli. Dopo tre turni, alla pausa pranzo di venerdì, a quota 5 con Gitto era rimasto Claudio Pasciutti, venerdì sera dopo cinque turni Francesco era in fuga con due punti di vantaggio su un folto gruppo di inseguitori, sabato sera dopo sette turni conservava un punto di vantaggio su Di Pasquale, seminati gli altri. Solo al nono turno, sulla linea del traguardo, l'aggancio. Per il resto grande equilibrio di forze, molti pareggi. E arbitri impeccabili, com’era scontato.

Detto del quadro, resta da dire della cornice. Importante, importantissima, per quello che resta l’avvenimento agonistico di maggior rilievo della stagione e l’insostituibile occasione in cui i giocatori di tutta Italia, da Tolmezzo a Siracusa, da Novara a Lecce, possono ritrovarsi e confrontarsi. Una cornice unica, favolosa. Alberghi di classe ne avevamo già avuti (pensiamo a Grado, a Chiavari…), ma mai dai tavoli di gioco si era visto il mare. E in più la spiaggia di Mondello baciata dal sole di fine estate. L'Hotel La Torre, a picco sul mare, era da calciatori più che da damisti. Giovanni Vaglica, artefice di tutto quanto, era iscritto all'Assoluto, ma non pago di portarsi sulle spalle il peso di una splendida organizzazione (e di avere anticipato qualche migliaio di euro), si è scoperto una tardiva vocazione di tassista e per una settimana intera ha fatto la spola da Mondello a Punta Raisi, con qualche puntatina alla stazione centrale. Alle comodità e ai vizi è facile abituarsi. L'anno prossimo, anche se si giocherà in Veneto o in Piemonte, i giocatori pretenderanno (pretenderemo…) il bagno in piscina e l’auto all’aeroporto, la pasta con le sarde e gli involtini di pesce spada, il nero d'Avola e il bianco d’Alcamo, i cannoli, e pure la vista sul monte Pellegrino…

Nell'assoluto Michele Borghetti e Mirco De Grandis hanno concluso a pari punti e dovranno disputare un match di spareggio per l'assegnazione del titolo.

Nel gruppo Esperti vittoria del siciliano Andrea Novara.

Foto della gara e delle premiazioni