Sapienza e Tombini campioni italiani a Fossano

Si sono disputati a Fossano (CN), dal 26 al 29 aprile, i campionati italiani del 2° e 3° Gruppo.

Nel 2° Gruppo vittoria di Severino Sapienza di Palermo davanti ad Andrea Candoni di Udine e Ivo Cocchi di Bergamo.

Nel 3° Gruppo vittoria di Luigi Tombini di Bergamo davanti ad Angelo Miotto di Padova e Mario Santangelo di Torino.

Il C.D. Novarese era presente con 5 giocatori, il migliore dei quali è stato Franco Pasciutti, 10° nel 2° Gruppo con p.12.

A Fossano

L'antico Castello degli Acaja a Fossano ha ospitato un'ottima edizione del campionato italiano del 2° e 3° Gruppo. Eccezionale la sede di gara, ottima la sistemazione all'Hotel Dama, dove i damisti sono a casa propria. Quanto ai pasti, chi non sapeva che la provincia di Cuneo è la patria delle migliori specialità piemontesi l'ha scoperto a proprie spese, tanto che per la prima volta abbiamo sentito qualcuno lamentarsi perché si mangiava troppo e ripiegare la sera sulla minestrina, illudendosi di migliorare il proprio rendimento. Ma forse il problema erano le bottiglie di Dolcetto...

Gli spettacoli di magia (sempre più straordinari) di Rino Trento e di cabaret di Romeo Patatti hanno allietato le serate, facendo dimenticare almeno per qualche momento sviste e recriminazioni.

Unico elemento negativo, l'età media piuttosto elevata dei partecipanti: non più di due o tre per girone, purtroppo, quelli “abbastanza” giovani.

Concordiamo con Mirko Mancini, instancabile organizzatore di questa e altre manifestazioni, che il piccolissimo sacrificio richiesto ai giocatori di avere la sala di gioco a cinque minuti d'auto dall'albergo era ampiamente ripagato dalla visibilità di una sede di gara prestigiosa, condizione indispensabile per far conoscere il nostro gioco (e trovare sponsor). E' vero che a Mondello c'era un panorama migliore, a Pesaro una spiaggia più ampia e così via, ma Mancini ha assicurato che per il futuro provvederà anche a questi dettagli.

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Il nuovo campione italiano del 2° Gruppo (non si dice più Elite, ma urge trovare un nome più significativo...) è Severino Sapienza, maestro palermitano di lungo corso, consigliere federale, un nome importante che mancava all'albo d'oro, giocatore appassionato, preparato e creativo. Per referenze e punteggio Elo era tra i favoriti, ma si sa quanto sia difficile rispettare i pronostici in gare tanto equilibrate. Accettare gli eventuali regali e non farne nessuno è la formula segreta e "Boezio" (questo il suo nickname su Vog) ci è riuscito nel migliore dei modi, al termine di un appassionante duello con il concittadino Giovanni Di Stefano, nel quale hanno tentato di inserirsi ora l'uno ora l'altro degli avversari, rimasti in corsa, con alterne vicende, fino alla fine. E la soluzione è arrivata praticamente all'ultima mossa, quando, con una leggerezza incredibile per un giocatore del suo spessore tecnico e della sua esperienza, Di Stefano si è “suicidato” contro Cocchi ed è stato superato da Sapienza, un po' come il ciclista che alza troppo presto le braccia per esultare ed è superato sulla linea del traguardo.

Sapienza, già solo in testa a partire dal secondo turno, è stato raggiunto a quota 8, dopo 5 turni, al termine della giornata di venerdì, da Di Stefano. Al settimo turno, alla pausa pranzo di sabato, i giochi restavano più che mai aperti: Sapienza, fermato sul pareggio da Pezzini, era raggiunto da Ferrari a quota 10, mentre Di Stefano, battendo Burchiellaro, lo scavalcava salendo a 11 punti. Nel pomeriggio Sapienza tornava alla vittoria contro Marini, mentre Di Stefano doveva sudare per pareggiare con Candoni, che con un inatteso sacrificio aveva conquistato una posizione molto solida. Al turno successivo pareggio tra Sapienza e Dini, pareggio tra Di Stefano e Mazzilli, i due palermitani in testa a quota 13 inseguiti da Ferrari a 12. Nell'ultima partita del sabato, la decima, il colpo di scena: Sapienza subiva l'unica sconfitta contro l'altro consigliere federale Candoni, protagonista di una bella rimonta, mentre Di Stefano, pareggiando con Dini, si portava di nuovo al comando da solo con 14 punti. Alle spalle di Sapienza, quattro giocatori con 12 punti, Candoni, Cocchi, Marini e Ferrari, tutti ancora in corsa per la vittoria.

La domenica mattina ultimo turno: tra Candoni e Ferrari ha la meglio il giovane friulano, Marini è battuto e scavalcato da Pezzini, Sapienza, che i primi li ha già incontrati tutti, batte Senatore. Occhi puntati sull'incontro tra Cocchi e Di Stefano, che con un pari (si scoprirà poi) sarebbe comunque battuto da Sapienza per quoziente. L'ultimo disperato inseguimento di una pedina induce il giocatore siciliano all'errore e addirittura alla sconfitta per mossa. Sul podio dunque sale, con Sapienza e Candoni (l'unico rimasto imbattuto), il giocatore bergamasco.

La direzione di gara di Stefano Iacono, Fiorenzo Bertoli e Claudio Tabor ha dovuto misurarsi, per la prima volta in un campionato, con la severa norma che dà partita persa al giocatore il cui telefonino squilla durante il gioco. Il primo “sconfitto per squillo” è Francesco Senatore, che aveva appena fatto la prima mossa dopo l'apertura.

 

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